Concorso di idee per la sistemazione di Piazza Viviani a Marina di Pisa, 2015

Pireo

con Carmine Maisto e Vincenzo Belfiore

Moena Moena Moena

Tramontate le ipotesi, sempre di grande efficacia anche per il problema urbano, che localizzavano il porto turistico coinvolgendo l'area dell'attuale piazza Viviani - definizione impropria per un'area ignorata dallo sviluppo edilizio -, nel piano generale di riqualificazione, la nuova lottizzazione intorno al porto disegna un'enclave autosufficiente che poco lascia al rilancio del settore cittadino. Rispetto alla nuova centralità rappresentata dal porto turistico, l'area di piazza Viviani resta separata, ancora interna al perimetro stabilito dal Piano del 1929. Oggi, per ridare senso all'informe vuoto, bisogna infatti tornare al disegno di quel piano per riconoscere, al centro, la vera piazza sagomata dal tridente delle strade e, dal lato del mare, l' isolato a villini mai costruito. Riscoperta la piazza e riconvertito l'isolato in area pubblica attrezzata, è già risolto il tema posto dal Bando, poiché il problema del vuoto non si risolve intervenendo sulle cortine edilizie di contorno. Il capillare completamento suggerito nelle schede, infatti, non può avviare la trasformazione immobiliare di cui il settore ha bisogno, meglio, riconosciuti gli impianti architettonici di pregio, pensare al meccanismo della rottamazione con ricostruzione e premio di cubatura. L'adozione di un tipo architettonico che corrisponda al carattere figurativo dell'insieme consentirebbe la ripetibilità necessaria all'effetto urbano. Certo si apre subito il problema dell'occlusione sul mare rappresentata dal Bagno Gorgona, esterna al perimetro del Concorso ma sicuramente la contraddizione più lampante. Ne suggeriamo una soluzione che nella sua radicalità - il lido trasformato in una struttura ipogea e lo specchio di mare in una piscina alimentata da acqua marina depurata - rappresenta bene l'impegno che il tema impone.

Piazza Giuseppe Viviani

Il giardino è pensato come il memorial dell'artista pisano, il segno delle sue incisioni è scoperto nell'intreccio tra il parterre geometrico e l'infiorescenza della vegetazione. Un insieme continuo, quasi una serpentina di colori, infiorescenze, bacche, odori a graduale variazione e sfumature cangianti lungo linee morbide, anche stagionalmente, costituisce una sinuosa linea guida per la fruizione del giardino. Va sottolineato che le specie introdotte sono a carattere quasi di vegetazione spontanea mediterranea, richiedono bassissimo o nullo livello di manutenzione, in modo che si avvicendino naturalmente fra di loro, lasciando che naturalmente le une prendano il sopravvento sulle altre. Protetto da un filare di lecci, il triangolo superiore ordina la successione modulare delle aiuole e dei percorsi, in autonomia dallo sviluppo inverso dell'organica sovrapposizione degli aggruppamenti di rami e di fiori, come azione e risultato dell'incisione sulla lastra.

L'isolato sul mare

Tra il mare (liberato dalla barriera del lido?) e la nuova piazza, l'isolato acquista una funzione centrale, pur adottando una forma allusiva e meno esplicita: il recinto proposto, un quadrato di circa 43 metri - affiancato da due ali dove si sposta e si amplia la funzione del chiosco esistente -, è un'architettura minimalista, una grande stanza scoperta, costruita da un muro di arenaria grigia pietra, alto quanto un piano di abitazione, ritmato dalla successione delle aperture, segno che appartiene al paesaggio delle cortine circostanti. Ma l'invenzione architettonica è spostata al suo interno, dove la manipolazione e l'interpretazione del dato tecnico e funzionale - il sistema di'illuminazione - diventa occasione per una nuova e sorprendente rappresentazione architettonica. Per non pregiudicare, con la distribuzione di punti luce fissi a terra, la convertibilità dello spazio agli usi più diversi (spazio per spettacoli all'aperto, ritrovo, balera, luogo di sosta e di svago, mercato), una struttura in ferro, collegata alle pareti e controventata - quattro telai a otto luci al centro di ciascun lato -, sostiene una griglia di tiranti che portano le luci sospese che illumineranno l'invaso secondo le esigenze e le occasioni. Architettura contenuta nell'anonimo recinto, alta questa volta sei metri, sarà il segno che connoterà il nuovo spazio come il luogo centrale - segno di luce sul mare.